ll nostro istituto ha sviluppato una metodologia didattica innovativa ed estremamente efficace per l’insegnamento delle lingue europee agli studenti di madrelingua italiana.
Questa metodologia ottimizza gli aspetti più interessanti delle metodologie generalmente adottate nell’addestramento linguistico (metodo comunicativo, metodo diretto e metodo grammaticale-traduttivo) cambiando l’approccio di fondo che il docente deve avere nel favorire il processo di apprendimento.
Difatti i punti deboli dell’applicazione classica di queste metodologie sono rappresentati dall’elevato sforzo di memoria che il discente deve compiere per ottenere dei risultati e dalla mancanza di un analisi preliminare degli elementi psicologici che facilitano l’apprendimento e riducono il senso di frustrazione legato alle difficoltà che lo studente deve superare.
come limitare l’uso della memoria
La memorizzazione delle nuove informazioni è un elemento cruciale del processo di apprendimento. E la memoria è il punto debole degli individui che sono inseriti in un sistema organizzativo complesso quale è quello della società occidentale. Questo limite è dovuto alla enorme quantità di informazioni che il nostro cervello si trova a dover incessantemente elaborare, con conseguente stress che porta ad eliminare (dimenticare) tutte quelle informazioni che non vengono trasmesse in modo da poter essere facilmente immagazzinate.
Il fattore memoria sarà tanto più cruciale quanto maggiore sarà la distanza ortografica, etimologica, grammaticale e sintattica tra la lingua madre del discente e la lingua straniera che deve essere appresa.
Il docente deve quindi cercare di limitare al minimo lo sforzo mnemonico dello studente basando l’insegnamento su un approccio logico-deduttivo e sviluppando le capacità di associazione tra diverse informazioni.
Ad esempio:
introdurre in modo sistematico l’approccio ai tempi verbali condizionali rendendo evidente che un’azione che è più improbabile o irreale di un’altra si ottiene trasformando la prima al più prossimo tempo passato consente il collegamento automatico tra zero conditional, first conditional, second conditional e third conditional, limitando lo sforzo di memoria ad una sola informazione di tipo logico-deduttivo.
la consapevolizzazione delle difficoltà
Questa metodologia si basa altresì sulla razionalizzazione delle difficoltà che il discente incontra ed è destinato ad incontrare nel corso del processo di apprendimento.
Per quanto riguarda lo sviluppo delle capacità attive (scrivere e parlare), il metodo parte dall’analisi statistica degli errori che uno studente di lingua madre italiana commette più di frequente in ciascuno dei livelli di apprendimento in cui il percorso linguistico è suddiviso. Questa analisi statistica è stata ottenuta prendendo pedissequamente nota, nel corso di anni di attività d’insegnamento, dei vizi linguistici degli italiani e della frequenza con la quale, a seconda del livello di competenza linguistica, questi vizi portano a commettere degli errori.
Lo studente viene quindi preliminarmente reso consapevole di quali errori commetterà con più frequenza, di quale sforzo dovrà compiere per superarli e di quali tempi saranno mediamente necessari a raggiungere l’obiettivo.
Per l’acquisizione, prima passiva e poi attiva del nuovo vocabolario, lo studente dovrà seguire un percorso:
intuire il significato;
verificare se vale la pena di memorizzarlo e in caso positivo
verificare pronuncia e significato sul dizionario
comprenderlo quando viene pronunciato in una conversazione
delimitare il contesto in cui può essere utilizzato
utilizzarlo attivamente
Per migliorare sistematicamente la comprensione orale lo studente dovrà seguire un percorso:
sviluppare la capacità di prevedere ciò che sta per essere detto,
imparare a riconoscere i markers, ovverosia quelle espressioni che introducono le informazioni che bisogna sforzarsi di comprendere;
proseguire con l’intensive listening, ovverosia la capacità di comprendere i dettagli di ciò che viene detto attraverso l’analisi di due aspetti: il linking tra le parole e la fonetica
le tecniche di sfruttamento della memoria
Anche quando l’uso della logica viene massimizzato, rimane ancora una grande quantità di informazioni da memorizzare.
L’Approccio Logico-Deduttivo tenta di agire sulla memoria ottimizzando l’utilizzo dei diversi tipi di memoria e aumentando il numero delle “battute d’entrata” ovverosia i link che ci richiamano le informazioni che possediamo ma che non ci vengono in mente in modo spontaneo. La facilitazione del processo di memorizzazione si ottiene utilizzando al meglio e contemporaneamente tutti i tipi di memoria.
Ciascuna nuova informazione passa per la “memoria di breve termine” prima di consolidarsi nella “memoria di lungo termine”. La memoria di breve termine può contenere un numero limitato di informazioni che vengono trattenute per il tempo minimo necessario all’utilizzo, e va facilmente in sovraccarico. Il docente deve quindi limitare il numero di nuovi input e stimolarne il consolidamento nella memoria di lungo termine ricollegandoli ai diversi sistemi di memorizzazione.
Il meccanismo di collegamento può essere creato attraverso uno o più dei seguenti sistemi di memorizzazione:
memoria procedurale
Le nuove in formazioni sono molto più semplici da ricordare se sono inserite in una procedura. Ad esempio sarà molto più facile ricordare il vocabolario legato all'”automobile” se si immagina la procedura che seguiamo quando bisogna guidare piuttosto che imparando i singoli vocaboli.
memoria autobiografica
Legare le nuove informazioni ad un fatto che ci è realmente avvenuto rende il processo di memorizzazione più semplice perché legato all’emotività individuale.
memoria semantica
Ogni nuovo vocabolo ha un significato logico. Ad esempio, dalla parola leader, colui che conduce un paese, un movimento d’opinione, ecc. si arriva a ricordare in modo logico che la parola lead indica tutto ciò che conduce (il guinzaglio di un cane è un dogs lead, il cavo di collegamento dell’energia elettrica è un electrical lead, e così via).
memoria uditiva e memoria visiva
È scientificamente dimostrato che nel 40% delle persone prevale la memoria uditiva mentre nel restante 60% prevale la memoria visiva. In aula ciascun concetto espresso verbalmente – anche utilizzando tecniche accessorie come l’onomatopea o la ritmica – deve essere riprodotto sulla lavagna attraverso la scrittura o attraverso schemi e tabelle affinché possa essere stabilmente memorizzato.
Quanto più ampia è la gamma di sistemi di memorizzazione che viene utilizzata per acquisire una nuova informazione tanto più solido sarà il sistema di collegamento e tanto maggiore sarà il numero di “battute d’entrata” che potranno essere utilizzate dal docente per recuperare l’informazione dalla memoria passiva e renderla attiva.
L’Approccio Logico-Deduttivo è un metodo sviluppato e messo a punto da Mr. Michael Kenyon che ne ha sperimentato l’eccezionale efficacia in anni di addestramento linguistico individuale e di gruppo su studenti adulti.